November 07, 2010

Descritto - Festival dell'Editoria Indipendente

Anche quest'anno é tornato Descritto - Festival dell'Editoria Indipendente tutto catanese, nella splendida cornice dell'ex Monastero dei Benedettini.
Come sempre tanti banchetti di editori piccoli e piccolissimi, tutti entusiasti e impazienti di parlare dei propri titoli, tante anche le presentazioni/reading/performance e interessanti i due workshop con protagonisti ottimi giornalisti delle migliori testate italiane.
Il tema dei due seminari era a mio avviso tra i più affascinanti: "Giornalismo e letteratura: dal reportage al corsivo", perfettamente  in sintono coi tempi che vogliono il reportage come forma necessaria e inevitabile. Il primo seminario "L'arte e la tecnica dell'editoriale" si è tradotto in un dibattito a quattro voci tra Salvatore La Porta (scrittore ed editore), Marella Ferrera (stilista e assessore alla cultura catanese), Nino Milazzo (ex direttore del Corriere) e Alessandro Cannavò (figlio del celebre Candido, anche lui del Corriere). La discussione è iniziata da molto lontano con riflessioni estemporanee sulla crisi del giornalismo italiano, il ruolo dei new media, la colonizzazione della tv sulla carta stampata e la conseguente volontà di spettacolarizzazione di certe notizie - quest'ultimo argomento tanto attuale. Apprezzabile la schiettezza di Nino Milazzo quando alla domanda di una ragazza che chiedeva: "Consiglierebbe ad una giovane giornalista di rimanere a Catania?", ha risposto con un secco no.
Il secondo workshop è stata la vera rivelazione di questa edizione di Descritto, opinione personalissima, ma so anche condivisa da altri. Quel mostro in prima pagina il titolo della lezione interattiva proposta da Manuela Modica dell'Unità che ha parlato lungamente della sua esperienza di cronaca nera. Esperienza alquanto singolare dato il fatto che da un paio di anni la Modica ha fondato un giornale "Le voci dentro", sul quale scrivono gli internati dell'Ospedale Psichiatrico Giuridico di Barcellona Pozzo del Grotto. Il giornale è il frutto di un laboratorio di giornalismo tenuto proprio all'interno dell'OPG. Oltre a squarciare il velo di pregiudizi circa questa struttura (un vero e proprio microcosmo) e i suoi abitanti, Manuela Modica ha più volte ribadito la straordinarietà di un'esperienza che vede delle persone passare da mostri fatti a pezzi sulle pagine dei quotidiani, a soggetti con la penna in mano, liberi di scrollarsi di dosso, almeno un po', un'identità creata da altri. C'è stata la possibilità di leggere diversi pezzi tratti dal giornale e devo dire che in certi casi lo stile era notevole, "Altro che pazzi!" era il pensiero più frequente. "Le voci dentro" ha vinto un premio al Festival Internazionale di Perugia.








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