August 28, 2011

Weekly mix

1. DIY Proenza Schouler Scroll Necklace
2. Poster con frasi significative da spargere per casa (severamente vietato appenderli alle pareti!)

3. La nuova canzone di Florence + the Machine, What the Water Gave Me


4. Case svedesi (se ho capito bene, appartiene a Nina Persson dei Cardigans. Chi sa lo svedese, confermi!)
5. The Man Repeller. Uno dei miei blog preferiti di sempre, divertente e originale.

Lazzari Lookbook a/i 2011-12

Se siete stanche anche voi delle rimanenze pulciose dei saldi estivi, è decisamente arrivato il momento di guardare avanti e buttarsi a capofitto nei lookbook della prossima stagione.
E dato che qui non si vuole fare l'esterofila a tutti i costi, inizio con un brand italiano che ci ha sempre abituato a delle collezioni bellissime: Lazzari.








Tra mantelle, fiocchi, little black dress con peter pan collar, pois, stampe infantili e mini abiti di chiara ispirazione anni 60, che altro volere di più?
Se vi piacciono i colori neutri e i tagli vintage, è una linea assolutamente irresistibile e très chic. Un po' come avere il guardaroba delle Au Revoir Simone e la cittadinanza francese (ma quella vera, mica quella aspirazionale!) delle Plastiscines. (Sù, non ditemi che è un sogno solo mio!)
Au Revoir Simone - Through the Backyards 

August 26, 2011

Vieni a vivere

Long time no see. Come è spesso già accaduto, inutile perdere tempo in giustificazioni e discorsi sterili. Riprendiamo piuttosto a frequentarci come ai vecchi tempi, senza ipocrisie e con affetto in dosi generose.
Ci sono tante novità, ma non ve le voglio vomitare bulimicamente tutte in una volta. Voglio invece mostrarvele a poco a poco di post in post (per cos'altro dovrei usare le mie doti di finissimo storytelling allora?)
La novità di oggi si chiama Roberta va a vivere in una piccola casetta a Milano.
Ce la farà? Si accettano scommesse. La casa è veramente piccola e ha pochi mobili, quindi il mio cruccio di questi ultimi giorni di estate (e dunque di tempo libero ed ozio) è di strutturarla al meglio tanto da farla sembrare una casina carina e accogliente. Una sorta di casa dei sogni, ma in versione petite e low cost. Uno small, cool space come direbbero quelli di Apartment Therapy (non per nulla, la bibbia degli ultimi giorni).

Dato che loro sono così fighi e così esperti, traduco il brillante articolo Consigli per far sembrare più grande il vostro piccolo appartamento:
- Pavimento. Specialmente in un monolocale, considerate il pavimento come un bene prezioso e provate a barattare il letto con la scrivania o a spostare il letto a ridosso di un'altra parete così da aprirvi ad una iniziale sensazione di spazio quando entrate in casa.
- Visuale. Qual è la prima cosa che vedete appena entrate? Un quadro appeso simmetricamente? C'è così tanta roba che non sai dove guardare? Il letto è disfatto? Entrare in casa vostra dal punto di vista di un estraneo può mettere in evidenza gli spazi dove c'è troppo e quelli vuoti.
- Spazi vuoti. Sbarazzatevi del superfluo.Se mettete piede in un casino dove non c'è manco un angolino per posare la borsa/chiave/giacca, è naturale che il posto appaia piccolo, qualunque siano le sue dimensioni. Mirate ad avere un tavolinetto o una mensola vuota, o un muro - qualcosa dove gli occhi possono posarsi senza sentirsi sopraffatti dalla roba.
- Mantenere colori simili. In un piccolo spazio, si può ovviamente mixare materiali e colori per un effetto più ricco e stratificato, ma attenzione a mantenersi entro una prescelta palette così che ogni parte dello spazio succeda senza soluzione di continuità alle altre. Visivamente si evitano così frammentazioni dello spazio con consecutiva sensazione di ristrettezza.
- Luce. Se l'appartamento è luminoso, apparirà più grande. Ricordate che 3 punti luce in ogni stanza è la condizione ottimale, anche se si può fare di meglio. Tenete le finestre pulite e aprite le imposte durante i momenti più luminosi della giornata.
Espandersi in verticale. Persino una cosa semplice come appendere un quadro anzichè tenerlo appoggiato su una mensola può far sembrare lo spazio più ampio!

 credits: Apartment Therapy

March 18, 2011

Far conoscere la propria band grazie ai social network [primi passi]


Qual è la prima mossa intelligente che compie una band dal futuro roseo ma il conto in rosso per farsi un po' di promozione a costo zero? Apre un profilo su MySpace ovviamente!
Giustissimo. Ma avete visto la nemmeno-poi-così-lenta discesa di MySpace? I motivi sono tanti e sembrano continuare ad aumentare esponenzialmente. Iscriversi a MySpace e spammare un po' sulle pagine degli altri non basta più - semmai sia servito. E allora come si fa?  
Primo passo: si sfruttano in pieno le potenzialità del colosso Facebook.  
Secondo passo: si guarda con curiosità e originalità altrove.
Ma andiamo con ordine.
1. Aprite una pagina su Facebook. Non un profilo personale, nè un gruppo. Ci vuole una pagina. Facilmente gestibile da voi e raggiungibile dai vostri fan. Per dare un tocco un po' più professional è cosa buona e giusta usare qualche applicazione apposita. Band Profile ti permette di aggiungere la bio, le foto, le canzoni e i video in streaming, le date dei concerti e molto altro. BandPage è molto simile, ne esistono due versioni (una gratuita e l'altra a pagamento) ed è usatissima anche da band e artisti mainstream.

2. L'immagine è (quasi) tutto. Trovate l'amica più skillata con la macchina fotografica. Ogni comitiva ne ha una, dev'esserci a tutti i costi e voi la troverete. Trovatela e offritele da bere, da mangiare, da fumare... quello che volete. Ma convincetela a farvi un vero e proprio shooting fotografico con un bel set e voi vestiti bene. Le foto sono fondamentali! Dovete sprizzare personalità da ogni poro, sia come collettività che come singoli musicisti. Ditele di usare Photoshop, Instagram, Hipstamatic, qualsiasi cosa che dia alle foto quel tocco in più. Se invece ci sa fare veramente, lasciatele carta bianca e fidatevi di lei. Alla fine: voi avrete una cartella di foto likabili e lei qualche shot in più nel portfolio. Mantenete buoni rapporti con lei perché potrebbe servirvi durante i concerti.

3. Parola d'ordine: aggiornare. Rendete amministratori della pagina il più smanettone tra di voi, il quale si metta in testa che gestire una pagina di successo su Facebook vuol dire aggiornare con costanza, dando dei contenuti di alta qualità. Mi rendo conto che non siete Lady Gaga e magari non avrete ogni giorno qualche gossip su di voi o qualche canzone da diffondere, però c'è sempre qualcosa da dire ai vostri fan no? Ad esempio dettagli sul dietro le quinte del vostro gruppo, tipo: "E stasera le prove in saletta e guai a Marco se non porta le birre che ci aveva promesso". Oppure commentate ciò che accade nel music biz, esempio: "Nuova canzone dei Radiohead: a noi piace da matti e a voi?”. Ogni scusa è buona per creare conversazione.

4. Postate la vostra musica. Se siete giovani e svegli, a questo punto l'avrete capito anche da soli: non dovete avere paura di mettere la vostra musica su Internet. Perché siete più propensi a masterizzare e far circolare in giro un cd con le vostre canzoni, piuttosto che metterle in download grauito (e non) sul web? Sono due operazioni identiche, solo che stare su web ti espone potenzialmente ad un pubblico worldwide. Non è questo il sogno di ogni band? Aggiornate quindi la vostra pagina con tutto il materiale che avete. Ben vengano rarities tipo cover e set acustici. Dovete dare agli utenti un buon motivo per venire a curiosare sul vostro spazio. Usate SoundCloud per le track in streaming e Nimbit per venderle via Facebook.


5. Dal virtuale al reale: i concerti. Non dimenticate mai di creare un evento per ogni vostro singolo concerto. Siate chiari nelle indicazioni: data, ora e soprattutto luogo. Arricchite la pagina dell'evento con l'immagine del poster e magari un assaggio della scaletta della serata. Cercate il locale dove suonerete su FB e se anche questo ha una pagina, proponete un'operazione di crosslinking per creare un po' di attesa. Creato l'evento, invitate ovviamente tutti i vostri fan con l'apposita funzione. Se non vi bastano le funzionalità degli eventi di FB o se pensate a qualcosa di più particolare (tipo cd firmato gratis ai primi 3 che partecipano), suggerisco di dare un'occhiata all'italianissimo Smappo o all'app GigMasters.

Questi sono gli step fondamentali per iniziare a creare una propria fanbase sul web. Se iniziate a prenderci gusto, sappiate che ci sono ancora tantissimi social network che fanno al caso vostro, per esempio Twitter, in continua ascesa e ormai imprescindibile. Ovviamente ogni social network ha bisogno di una sua specifica strategia. Mi riservo di parlarne ancora su queste pagine. (Intanto lasciatevi ispirare da qualche storia di successo di best practice dei social da parte delle band).

Non solo Facebook:
  • Headliner.fm. Una sorta di LinkedIn per musicisti. Se ne parla diffusamente qui.
  • Bandcamp. Una piattaforma attraverso la quale distribuire (a pagamento e non) la tua musica ai potenziali ascoltatori.

March 14, 2011

Color Block Color Shock

 Dalla sfilata di Gucci alla MFW è stato tutto un ardere e desiderare: sagome di donnine fasciate di colori sgargianti come nei migliori quadri espressionisti hanno tormentato i miei giorni e le mie notti.
Pochette e bauletti in pvc Furla, cappotti color pesca, vestitini fucsia e gonne a fiori: un circo di cromie a ballare davanti a me, ancora troppo grigia e taupé. 

 

E invece l'altro giorno, per ingannare l'attesa di un treno che tardava ad arrivare, libera da inibizioni entro nel primo Zara che mi capita a tiro – tanto sono tutti bellissimi – e inizio a provare gonnelline e magliettine full color, alternando i sopra e i sotto à la Gira la moda e con disinvoltura, nella vana ambizione di trovare l'abbinamento più azzeccato. Ma quando i colori sono arancione, turchese, rosa shocking e verde pisello, beh c'è poco da abbinare. Avendo ricevuto anche l'approvazione della commessa, esco dal negozio con una gonnellina giallo banana e una maglia blu elettrico (e una t-shirt a fiorellini, ma quella è un'altra storia, o meglio un altro trend). 
“Ho il weekend davanti – penso – potrò sperimentare la bizzarra mise per andare in giro e poi, forse, in ufficio”. Purtroppo sabato e domenica piove a dirotto e non me la sento di mettere i vestiti protoprimaverili.
E poi arriva lunedì mattina: il sole splende, non mi sento ispirata. Afferro la busta Zara e indosso con nochalance il mio primo tentativo di colorblock. Mi sento bene, mi sento una fashion girl che scopiazza qualche strafiga immortalata da The Sartorialist. Quindi, mi sento bene.

In ufficio mi fanno i complimenti, ma in pausa pranzo tutto s'incrina: la prima mi dà della Biancaneve, la seconda (leader peraltro di un gruppetto) si trova concorde. Da lì in poi vedo tutti gli sguardi dei colleghi e degli sconosciuti attorno che mi scrutano con morbosa curiosità e il sopracciglio un tantino tirato in su. Leggo persino un labiale: “Ecco il vestiti show”(al rallenty) (che cosa vuoi dire cara zitella acidella?).

Niente, questo per raccontarvi una mia breve incursione into the fashion. Ne sto facendo tante. Prima o poi ce la farò a sentirmi potenzialmente fotografabile da Schuman. Anche se devo ancora mettermi a dieta. Ed imparare a non leggere mai più i labiali che non siano quelli di gente di cui davvero m'importa.
Ah! Ed era anche per dirvi che oggi ho conosciuto Tamu McPherson e m'è sembrata bella e interessante almeno il doppio di quello che traspare dal suo blog (già superfigo, del resto).

January 20, 2011

winter sales

Ancora qualche giorno di saldi, le percentuali di sconto si alzano e i prezzi si rimpiccioliscono. Tutti questi numeri mi danno al cervello!
Quindi, appunti per i capi che vorrei.
sales

Faux fur gilet; Fujifilm Instan Camera; collana con cameo; cardigan con toppe sui gomiti; Casio; Parka, cerchietto gioiello; abito nero di pizzo; iPhone; pantaloni kaki; borsa a tracolla di cuoio; zeppe Jeffrey Campbell; portafoglio col fiochetto, scarponcini con fibbie (Vivienne Westwood style).



She & Him - Don't Look Back from Merge Records on Vimeo.

January 16, 2011

Weekend

Weekend intenso, ma mi aspetto che la settimana a partire da domani sia anche meglio.
Congedo dal finesettimana con un gruppo che ha fatto perdere la testa il fotografo di culto Ryan McGinley. Sono tre ragazzetti appena ventenni, si chiamano Smith Westerns e la loro musica ha tutta la spensieratezza del indiepop, mista alla sontuosità del glam rock e al lo-fi del garage.
Scarica di adrenalina per affrontare il lunedì.


Smith Westerns - Weekend from Fat Possum Records on Vimeo.
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